NapoliCaruso è l’omaggio della Fondazione Bideri al più grande tenore di tutti i tempi ma anche un tributo ad un artista che contribuì al successo delle canzoni napoletane nel mondo.
NapoliCaruso, omaggio a Enrico Caruso
Ospitata nella suggestiva cappella dell’ex Congrega del Rosario di Praiano, NapoliCaruso ripercorre la carriera di Enrico Caruso attraverso l’esposizione di immagini, documenti inediti, 78 giri e materiali d’epoca appartenenti alla Fondazione Bideri. Ecco, dunque, rare fotografie di scena di quando, non ancora trentenne, debuttò nel repertorio operistico, esibendosi con successo nei teatri campani e finanche nel Duomo di Maiori nel luglio 1894. NapoliCaruso testimonia poi i trionfi internazionali e l’approdo a New York, dove Caruso diventò la prima popstar della storia incidendo, tra i primi, dischi che raggiunsero una diffusione planetaria.
La mostra racconta anche il Caruso disegnatore e la sua sorprendente abilità di caricaturista, come rivela un ritratto a matita di Ernesto De Curtis, datato 26 maggio 1921.Il percorso narrativo di NapoliCaruso ricorda anche l’amore di Caruso per la sua terra e per la famiglia: di grande impatto sono gli scatti realizzati con la moglie Dorothy Benjamin e la figlia Gloria all’hotel Vittoria di Sorrento. Sono immagini delle settimane precedenti la sua scomparsa, che emozionano ancor di più se messe in relazione con quelle dei suoi funerali a piazza del Plebiscito e del cordoglio mondiale che ne seguì.
Le canzoni napoletane di Caruso
NapoliCaruso, però, è soprattutto un viaggio nelle canzoni napoletane di Caruso, i grandi classici e quelle da lui stesso composte.
I dischi della Victor Talking Machine e gli spartiti originali della Fondazione Bideri ci ricordano che amava cantare evergreen come ‘O sole mio, Torna a Surriento, Core ‘ngrato, Maria Marì, Tu ca nun chiagne. Ci ricordano pure che, su tutte, amava due canzoni ormai dimenticate: Mamma mia che vò sapè e la struggente Pecchè?
Il talento del Caruso compositore di canzoni napoletane viene alla luce, invece, grazie alla preziosa collaborazione del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento nella persona del prof. Luigi Ottaiano. Grazie al suo lavoro, i visitatori potranno scoprire innanzitutto Canzona a dispietto, finora sconosciuta agli studiosi e presentata in anteprima in occasione di NapoliCaruso. Così come potranno apprezzare il valore di Fenesta abbandunata e No! Nun di’ ca so’ stato i’!
Infine, della più famosa delle canzoni napoletane composte da Caruso è proposta una versione davvero unica, anch’essa realizzata in esclusiva per la mostra. Di Tiempo antico, infatti, è possibile ascoltare via smartphone un nuovo arrangiamento in cui la sua voce originale rivive nell’accompagnamento strumentale dell’Orchestra Stabile della Canzone Napoletana del Conservatorio di Benevento.
NapoliCaruso è tutto questo: una mostra per celebrare un interprete straordinario, una mostra per rinnovare una memoria musicale altrimenti destinata all’oblio.
NapoliCaruso fa parte del progetto di Archeologia Musicale, avviato dalla Fondazione Bideri nel 2019 per la riscoperta e la valorizzazione della canzone napoletana. NapoliCaruso è stata realizzata con il contributo della Regione Campania; con il patrocinio del Comune di Praiano; con la collaborazione del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento; con il sostegno di Gennarelli Bideri Editori e di radio Napoli.
La mostra è visitabile gratuitamente fino al 31 dicembre nel rispetto delle normative vigenti per il contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Per maggiori informazioni e prenotazioni: info@casabideri.it – 089 813 1911