CASA BIDERI

IL MESTIERE D’ARTE DI SALVATORE DI GIACOMO

10 anni ago, Written by , Posted in NEWS

Il 12 marzo 1860 a Napoli, nel quartiere Mercato nasceva Salvatore di Giacomo, il poeta della canzone napoletana, ma anche tout court uno dei più grandi poeti italiani del suo tempo. I 150 dalla sua nascita sono passati, a Napoli e in Italia, in sordina, eccezion fatta per la mostra “Di Giacomo e la canzone. Un mestiere d’arte” allestita dalla Fondazione Bideri al teatro Trianon Viviani visitabile dal 10 settembre al 2 ottobre 2010. La mostra ha celebrato l’autore dei versi di «Catarì», «Marechiare», «’E spingole frangese», «Palomma ‘e notte» e del capolavoro assoluto «Era de maggio».
Il visitatore è potuto entrare nella vita e nell’opera del padre nobile della canzone napoletana che – come scrive Benedetto Croce – «si eleva per virtù del suo ingegno a opera originalissima di poesia». Insieme alle tantissime liriche di di Giacomo, sono stati esposti documenti originali, piccole pagine di storia patria, autografi emozionanti, fotografie mai viste, disegni, appunti, cliché, memorabilia, quadri, dischi… Schegge di DNA culturale collettivo, o che tale dovrebbe essere per fare del passato un passaporto per il futuro, per fare di cantaNapoli un volano culturale, economico e turistico, e non solo un trito amarcord per passatisti di mestiere. Colonna sonora ideale di quest’esposizione è l’omaggio dovuto a «Era de maggio», più volte definita come «la canzone perfetta», per l’equilibrio tra musica e parola, che tanti artisti di ieri e di oggi, napoletani e del mondo, come Claudio Villa, Noa, Sergio Bruni, Roberto Murolo, Mina, Milva, Franco Battiato, solo per citarne alcuni, hanno inciso. Se tante liriche di di Giacomo sono edite dalla Bideri, se ogni giorno cerchiamo nuovi autori e cantanti, nuove canzoni e sonorità, è perché esiste un filo rosso che collega chi siamo stati a ciò che saremo. Quel filo rosso oggi si manifesta nella consapevolezza di chi siamo, i pronipoti di un uomo che confessò di aver vissuto, amato, sofferto, indagato, dubitato, e che lo fece in versi per musica, affidati a un popolo con la complicità di un pugno di sommi compositori. Con don Salvatore la mostra ha raccontato, infatti, i napoletani veraci Enrico De Leva e E.A. Mario e i napoletani adottivi Tosti e Costa, le loro canzoni, il loro tempo. E, come abitudine della Fondazione Bideri, è stato fatto anche sollecitando la fantasia del visitatore, tra sagomati di don Salvatore e i suoi musici, filmati, patchwork coloratissimi dei dischi che tramandano ai posteri la sua leggenda. Il catalogo, edito dalla Gennarelli Bideri e in vendita su www.negoziobideri.it, ha completato questo viaggio monografico con una raccolta di oltre novanta testi delle canzoni griffate di Giacomo, avvalendosi di preziosi saggi degli storici Pietro Gargano e Salvatore Palomba, e del ricordo che aveva di lui il grande Eduardo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *