CASA BIDERI

BLUE STUFF -7, IL COMUNICATO STAMPA

7 anni ago, Written by , Posted in Senza categoria
BLUE STUFF -7

BLUE STUFF -7, un marchio che viene da lontano e una band che ha fatto la storia del blues italiano. È uscito su etichetta Gennarelli Bideri il cd che segna il ritorno discografico dei Blue Stuff.

È in vendita, infatti, il nuovo album di Mario Insenga & co., inizialmente disponibile solo nel tradizionale formato fisico. Lo si può comprare nei negozi Feltrinelli e sul sito negoziobideri.it.

BLUE STUFF -7, BLUES AGRICOLO PER ITALIANI LATERALI

Se il titolo rimanda al numero foriero di buona sorte nell’immaginario blues, il sottotitolo ne anticipa il contenuto artistico. È lo stesso Mario Insenga a spiegarlo.

“Da quando mi sono trasferito nella campagna di Arpino il passaggio da atmosfere metropolitane ad ambientazioni rurali è stato inevitabile. Il sound non ha perso energia, ma si è arricchito di sonorità: il mio blues è diventato agricolo.”

La lateralità è, invece, il punto di vista non convenzionale che ispira tutti i testi. È la voglia di raccontare le storie di chi vive subendo i modelli dominanti ma difende ostinatamente la propria dignità. Mettendosi, appunto, di lato per interpretare meglio la realtà delle cose e, se del caso, per evitare di farsi schiacciare.

I 12 BRANI DELL’ALBUM

I brani di BLUE STUFF -7 sono dodici e sono cantati sia in napoletano che in italiano, come ormai caratteristica dei Blue Stuff. La scaletta si apre con John Dillinger, la cui storia diventa il pretesto per parlare delle iniquità del sistema bancario.

Prosegue con Vittorio  e Ci vuole il cappello, due storie autobiografiche che raccontano di una vita che è un tutt’uno con la musica del diavolo. Con Sono stanco, invece, si rende omaggio al primo brano di blues italiano, composto da Bruno Martino nel lontano 1959.

Il disco corre, poi, spedito con Sonny Boy, dialogo immaginario con l’armonicista del Mississippi capitato nell’Italia dei talent show. Troppo povero per morire ironizza amaramente sul Bel paese in emergenza permanente. Levon è il ricordo appassionato del batterista/cantante di The Band.

Napoli addio canta il trasferimento dalla città ‘e Pulecenella e del lungomare liberato. Siamo fuori ha un titolo inequivocabile mentre Guzzi Falcone è un tributo agli anni ’70 e alla loro musica. Rubi riporta il discorso all’attualità prendendo di mira i ladrocini di origine politica.

UNA COVER D’AUTORE

La scaletta si chiude con Lei, altra cover d’autore che riprende un brano di Ray Charles. La versione è quella italiana che sancì il debutto discografico di Lucio Dalla.

L’album  BLUE STUFF -7 conferma, ancora una volta, la solidità del progetto musicale dei Blue Stuff. È un disco che sfugge a formule enigmatiche ed artificiose, facendosi ascoltare tutto d’un fiato.

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